Home - Biografia - Poesie - Poesie scritte in collaborazione con altri - Hanno scritto di mio padre - Poesie da fonte audio

Commenti dei visitatori - Immagini - Premi e diplomi - File Audio - Novelle - Link Amici - Ringraziamenti - Collabora - Aggiornamenti del sito


.

.

Le poesie di mio padre

Emanuele SCARINGELLA
Poeta Esca Ringella
Andria 21 febbraio 1908 - Andria 31 dicembre 1974

Hanno scritto di mio padre:

.

..

Una Poesia dedicata dalla Poetessa LIANA DE LUCA a mio padre

.

…DA LONTANO
. . . . .Al poeta Emanuele Scaringella

Emanuele, viene da lontano

Sorridendo il fraterno tuo saluto

Cordiale come l’animo tuo fine,

Amico come il volto tuo sereno.

Ringraziando ti porgo dall’estrema

Italia, attraverso l’Appennino,

Nuda la mano alla sincera stretta:

Gradito patto in nome di Poesia!

E c’incontriamo a scia de nostri canti

- La sicura tua forza solatia

La fresca mia dolcezza vespertina –

Alterni nella libertà dei cieli.

LIANA DE LUCA

separatore..

Articolo tratto da L'Idea di Andria, novembre 2010

separatore

LE POESIE DI MIO PADRE

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Copertina

Per tutti gli amanti della poesia consigliamo la lettura del libro
“le poesie di mio padre” pubblicato per volontà di Vincenzo Scaringella,
il figlio dell'autore delle poesie, Emanuele Scaringella (in arte Esca
Ringella). Vincenzo nella prefazione così scrive: “Questa raccolta è un
omaggio al poeta Emanuele Scaringella, mio padre. In esso ho
amorevolmente raccolto poesie che egli ha scritto realizzando così
quello che sarebbe stato il suo sogno: vedere pubblicate le sue liriche
impedendone l'oblio. Spero che riusciate anche voi ad apprezzare la
delicatezza, l'efficacia e l'incanto di tali poesie e mi auguro che
attraverso esse il ricordo di mio padre rimanga sempre vivo.”
Ecco a voi due delle tante belle poesie contenute nel libro. La prima:
“NON DIRE DI ME CHI SONO” Non dire di me chi sono, / se di
me non sai, / ma pensa chi sei , / e dopo di me dirai. La seconda:
“LA MIA SPERANZA” La mia speranza timida e tremante / verso
i cieli del sogno spiccò il volo, / ma ahimè! L'ali eran fragili, ed al
suolo / ricadde, e giaque, senza più sembiante. / Or, se ritorno al
posto ove si è spenta, / la ritrovo così, trasumanata / in celeste
visione, e la ritenta / in celeste visione, e la ritenta / quel cielo
da cui è precipitata. Sul sito internet www.escaringella.it potete
leggere fra le altre poesie, una dedicata al prof. Eligio Morgigni,
predecessore del compianto Deodato nella direzione dell'Idea.
Paola Mor.

Tratto da: «L’IDEA DI ANDRIA» Marzo 2010
Edizione speciale per Deodato Morgigni.

separatore

UN DOLCE ALUNNO DELLE MUSE:

Emanuele Scaringella.

Il poeta Emanuele Scaringella è nato nella nostra città il 21 febbraio 1908.
Di umilissima famiglia, ha nutrito sempre un grande amore per le Muse,
di cui è elevato e appassionato cantore. Privo di beni di fortuna, ha seguito
per poco tempo un corso regolare di studi, poi si è formato da sé: coltivando
intensamente la letteratura e la poesia. È socio di varie accademie poetico -
letterarie, da cui ha ottenuto lusinghieri e meritati riconoscimenti.

Ha collaborato a varie riviste e collabora attualmente a: "L'Idea di Andria”
"La Bussola", "Voci nuove” "Rondine" "La fonte della cultura”.

Emanuele Scaringella, come una gran parte di poeti, è povero in canna,
e non ha mai potuto pubblicare una raccolta dei suoi lavori, pur avendo al suo
attivo una produzione poetica rilevante. Ho letto con interesse e con sincero
godimento spirituale varie sue poesie, fra cui ricordo: "All'Italia" "Chi sono?",
"Notte triste","Mamma ... Mamma mia", "Va, Zingara", "Alla mia Patria”,
" All'ombra della Croce”, "A Pasquale Cafaro”, “Credo","Triste Natale",
"Babbo ti dice…”, "Piramidi nel deserto”, "Vento", "A mamma mia",
"Andria canta". In questi Versi c'è come in nuce tutto il mondo poetico e spirituale
dello Scaringella che è poi il mondo di un cuore nobile e puro, che canta la
famiglia, l'amore, il dolore, la gioia, la Patria, l'Umanità, la vita, la morte, l'arte,
l'eroismo.

Sono versi levigati e delicati, ora frementi d'indomita passione, ora snodantisi
in toni tenui e smorzati, ora velati di malinconia e intrisi di pianto. Il poeta,
pur dibattendosi nelle strette di una vita difficile e dura, si riposa nel mondo
dei sogni, si acquieta nel regno delle Fate, si sente sovrano nel mondo dei suoi versi.

Quanto accorato dolore nei versi “all'Italia". Il poeta rimira attonito le rovine
spaventose della Patria, e ripensa alle sue antiche grandezze, travolte dalla follia
di una guerra micidiale.

Nelle quartine "Chi sono?" il poeta, "trovator sentimentale", cerca nella poesia
una pausa alle tempeste della vita, e in un mondo di bellezza ideale la tregua
agli affanni del suo, cuore. In “Notte triste" il poeta rimpiange, con accenti mesti
e accorati, un suo caro, perduto amore. Caldo di filiale affetto, bruciante di
entusiasmo è il sonetto "Mamma… Mamma mia", dove il poeta rivede con gioia
immensa il volto adorato della mamma, dopo una lunga assenza, e le chiede di
poter ancora reclinare il capo stanco sul suo seno, per rivivere l'incanto e la serenità
dei giorni dell'infanzia.

Un giorno si presenta al poeta una giovane e bionda zingara, che gli predice l'avvenire.
Egli, più che dalla predizione, alla quale non crede, è conquiso dalla soave avvenenza
della dolce fanciulla, sul cui volto aleggia il rimpianto per la casa natia, che ha dovuto
lasciare. La morte del padre amatissimo colpisce dolorosamente il cuore sensibile del
poeta che scioglie a lui un canto commosso di speranza. È un motivo che ritorna
insistente nel sonetto "Triste Natale”, dove è vivo il contrasto tra l'allegro vocio dei
fanciulli in festa e il dolore del poeta che ricorda la morte del caro genitore.

Bellissimi i versi "A Pasquale Cafaro”, dove il poeta dà il suo tributo di ammirazione
all'alato cantore delle patrie glorie e memorie. Il poeta ha contemplato anche nel deserto
egiziano le mastodontiche Piramidi faraoniche e ha scolpito questo suo ricordo nel
sonetto “Piramidi nel deserto". Nelle quartine “Andria canta” il poeta eleva un inno
di ammirazione ai monumenti, ai campi, agli uomini illustri della sua Andria.

Emanuele Scaringella è soprattutto un profondo, convinto credente, e il suo sonetto
il “Credo” è un autentico e luminoso atto di fede. Da queste colonne auguro al mio
illustre concittadino affermazioni sempre più brillanti nella poesia e nella cultura.

Andria 20 – 9 - 1951

Antonio Mariano

Tratto da: «L’IDEA DI ANDRIA», anno XV N. 10, Andria 28 ottobre 1951

.

.

separatore

LA POESIA DEGLI UMILI

Esca Ringella

È difficile, oggi, fare la critica di una poesia e di un poeta, oggi che non ci intendiamo
più sul significato di queste parole nobilissime, già che spesso la poesia è una forma
convulsiva di suoni ed il poeta è spesso un sonnambulo della via. Più difficile intanto
è criticare la poesia non controllata di un poeta non letterato; tuttavia è proprio in questo
caso che poesia c'è.

Esca Ringella non è un professore, non è imbottito né di storia né di mitologia, nemmeno
dotato di studi. È soltanto il buon Emanuele Scaringella di aspetto, di cultura, di condizione
umilissimo. Ma è codesta umiltà che traluce onestamente nei sui ritmi, che bisogna
intendere non come sapienti dilettazioni metriche ma come semplici sentimenti di uomo,
intesa questa parola comune nel nobile significato di essere sensibile e morale.

Così, rinunziando a cogliere le ingenuità di stile e di lingua, noi sentiamo nei versi di
Esca Ringella la voce spontanea di un uomo che crede, che amò, che lavora.
Sentiamo la voce immediata di un figlio amorevole, di un padre tenero, di' un cittadino
aperto al cristiano sentimento della fraternità.

Quando l'accorata nostalgia del padre defunto gli fa rievocare nel mese del morti:

Padre, tu stavi sull'estremo letto
e al capezzale il figlio tuo diletto. …

la semplicità del verso è solenne e quasi ieratica.

Quando l'amor paterno gli fa dire:

Babbo ti dice che sei tanto caro,
che negli occhioni tuoi ravvisa il cielo,

la parola comune si tinge davvero di azzurro.

Quando la sua anima schietta di credente. gli fa esclamare:

Nel tuo potere, mio Signore, credo;
credo nel tuo nome onnipotente;
credo alla luce d'or del sole ardente,
e in tutto ciò fatto da Te che vedo…,

si resta più consolati che dalla lettura di versi cerebrali che assaltano invano i misteri inviolati
della vita.

Così, un aspetto di bellezza, un sogno di bontà, un'ansia di pace traggono dal cuore di questo
umile e lucido poeta un accento consolatore per sé e per gli altri. Non misuriamo la poesia a
sillabe e toni, a lume di filosofia e di filologia: sentiamola a palpiti di cuore e a luce di bontà.

Pasquale Cafaro

Tratto da: «L’IDEA DI ANDRIA», Anno XVIII, Nr. 2, Marzo 1954.

.

.

separatore

.

.

Un Poeta di Puglia: E. SCARINGELLA

.

Ho conosciuto EMANUELE SCARINGELLA qualche mese fa, in occasione d'un mio
viaggio semi avventuroso (ho viaggiato, infatti, in aereo da Milano a Roma, e per
poco non capitavo, coi compagni di… sventura, nei pressi di Firenze) nell'Italia
meridionale. Ero in relazione epistolari col poeta di Andria dai tempi, in cui l'Amore
Illustrato e il Trionfo spalancavano le loro porte ospitali (leggi metaforicamente
pagine) ai giovani desiderosi di cimentarsi nel campo delle lettere e conoscevo il
suo indirizzo, non solo, ma persino la sua casa, per mezzo d'una foto ch'egli
m'aveva inviato con una quartina dedicatorie. Fu sorpreso e felice di vedermi,
e dopo avermi, presentato alla sua buona moglie ed ai figli, ed avermi offerto
il boccale della fraternità, mi condusse - nel suo studio, dalle pareti letteralmente
tappezzate di ritratti di colleghi, d'amici, d'ammiratori e... d'ammiratrici, e subito iniziò
a discorrere d'arte e di poesia con un ardore ed un'esperienza tale da farmi strabiliare.
Scaringella conosce tutti i poeti antichi e i nuovi, i classici e gli ermetici, i noti e i più
oscuri. E di tutti i vivi è amico, e da tutti ha ricevuto consensi ed elogi. Né potrebbe
essere altrimenti, chè la sua vena spigliata, l'incisività dei suoi versi, qua e là
soavemente melanconici, tanto da conferir loro uno zenzero di crepuscolarismo, piace
tanto al popolano quanto all’intellettuale, tanto allo studioso quanto al semplice lettore.
Ha vinto diversi premi (uno gliel'ho conferito io stesso, quando collaborava ai
- «Quaderni d'Arte Varia, da Belliardi e da me diretti) e ha ricevuto una ventina di lauri,
encomi e segnalazioni. Collabora a «Pungolo Verde». di Campobasso, dov'è
fervidissimo Segretario Redazionale, a «La Fonte della Cultura» di Napoli, a «La Valsesia»
di Varallo Sesia, ecc - ed è incluso in varie Antologie poetiche con autori di chiara
rinomanza. Ora, mi ha confidato, sta lavorando attorno ad un volume che raccoglierà i
più fertili canti. della sua ultraventennale attività. Canti d'amore, di gloria e di fede: quelli
della giovinezza ardente ed impetuosa, e quelli più profondi, ma non meno sinceri, della
maturità operante e vigile. E per questo gli auguro il successo che si merita, nell'attesa di
nuovi canti fervidi e vibranti - che ancora ci darà, all'arco del tramonto.

Varallo Sesia

R. Tosi

Tratto da:«IL PUNGOLO verde» Campobasso Aprile 1958.

.

.

separatore

.

.

ESCA RINGELLA: poeta di fede.

Esca,Ringella, il cui vero nome è Emanuele Scaringella, è nato ad Andria in provincia di Bari,
dove vive tuttora. Di umile origine, vero figlio della terra, egli ha sentito il bisogno di esprimere
in parole le complesse voci del suo spirito, di cantare in versi quel mondo migliore, del quale
la sua fede non gli ha mai permesso di dubitare. Con scarsissime possibilità finanziarie, ha
fatto tutto da sè, accontentandosi, autodidatta foggiato sullo studio dei classici, di pubblicare
sulle varie riviste letterarie alle quali collabora, senza essere riuscito finora per mancanza di
mezzi a raccogliere le sue poesie in volume.

È un animo semplice e buono, aperto agli affetti e alle amicizie (basti dire che il suo studio è
tappezzato dalle fotografie dei suoi amici, siano essi o no poeti), pieno di fede in tutti gli
ideali migliori. Il suo senso religioso si fonde con l'affettuoso ossequio ai genitori morti, specie
alla madre che ricorda in numerose commoventi poesie. Belli soprattutto i versi del sonetto
Mamma: «Mamma: l'affetto immenso che mi lega al tuo cuore non ha nome.
E' un canto / dentro di me che dolcemente prega / e che talvolta si trasforma in pianto…
/ Mamma, non sento più il mio cuor soffrire / quando ti penso. Oh, la mia vita è tetra! / Per
rivederti anch'io vorrei morire!».

Accanto all'affetto per la madre, l'affetto per la sua terra, seconda madre: «Cara città, dov'io
dischiusi gli occhi / innocenti, sua luce, / dove vissi ed amai, dov'ebbi in dono / dal Signore
i miei figli». (Andria, culla dei miei sogni).

Ma Esca Ringella è stato anche in Africa e molte poesie gli sono ispirate dai ricordi della
permanenza in terra nera e da una «dolce Venere africana»; egli si augura la sua voce
«come un saluto giunga a Lei, dal lido / della mia Puglia„ là dal mare immenso, / e le dica
che ancor sempre la penso, / tal, quando non è più l'età d'amore,/ si pensa e si ricorda il
primo fiore».

Il Nostro non è un poeta dei grandi drammi e dei geniali trasalimenti: è un poeta in tono
minore che procede fermo e sicuro sulla sua strada di ideali alla portata di tutti. Lo confessa
egli stesso in alcune quartine dal titolo «Chi sono io»: «...amo le cose vere / e non perseguo
nubi di grandezze. / Vorrei poter esprimer l'abbandono / della mia mente nei pensieri: eletti,
/ tradurli bene con versi perfetti...»: Ma soprattutto egli è tranquillo pur nelle inevitabili
difficoltà della vita, e non si lascia sopraffare dalla, più o meno sincera, disperazione
dell'esistenza alla quale è incline la poesia d'oggi.

Esca Ringella è quindi un poeta di fede, non solo in senso strettamente ortodosso, ma in
un più ampio significato di certezza che il mondo ideale cui aspira è realizzabile e sarà
possibile conseguirlo attraverso più alti valori dello spirito.

Noi possiamo solo augurargli di «essere soddisfatto» dei risultati conseguiti e ancora di più
dei mezzi adoperati: questo per la vita e per la poesia che in Esca Ringella sono fuse in
unità inscindibile.

(Bergamo)

LIANA DE LUCA

Tratto da: «IL SENTMENTO» - Ravenna, novembre – dicembre 1958.

.

.

separatore

.

.

ESCA RINGELLA DI ANDRIA

.

(Emanuele Scaringella è stato onorato dal Vaticano; Infatti la poesia da noi premiata
con medaglia d'argento «Signore, ho fame!» è stata inviata al Santo Padre il quale
ha fatto così telegrafare al poeta di Andria: «La segretaria di Stato ossequia il signor
Emanuele Scaringella e, con riferimento alla lettera del 29 settembre scorso, si prega
di comunicare che il Santo Padre, grato per l'omaggio inviato, di cuore imparte la
propiziatrice benedizione apostolica, accompagnandola con la acclusa piccola
medaglia da lui benedetta.

A. ZANCHI

(Tratto dal: - Mensile Internazionale di Pensiero e di Critica - «IL PUNGOLO verde» (The green goad)
Periodico della Columbian di lettere scienze ed arti per gli scambi culturali italo – euro – americani).
Anno XXV N. 1 gennaio 1971, pag. 16.

.

separatore

"Un Poeta Andriese"

    Breveprofilo di Emanuele Scaringella
      
         EmanueleScaringella è un fecondo poeta, che ha scritto più di cento sonetti e ne ha pubblicato
 circa settanta su giornali, riviste e antologie.
      
         Riccodi sentimento e di fantasie, espone i suoi pensieri in versi facili e armoniosi per la sua
Andria Fedele, che si fanno leggere con diletto.Anche ora che l'Italia l'ha chiamato a vestire il grigio
verde,scrive liriche, nelle quali si svela il suo animo di sognatore e di eterno fanciullo.
       
        Collaboraed ha collaborato su: - l'Idea di Andria - diretto dal Cav. Eligio Morgigni - alla Donna Italiana diretto
da Maria Magri Zopegni - allaPlancia - Quaderni del Levante - Quaderni alla Ribalta - alla C. E. D. - ed Antologie
di Luigi Fiorentini.
       
        Auguroa questo mio fratello spirituale di marciare dritto e sicuro, sulla via del successo. In alto! Più oltre!

Milano, 1943

  LyaNini

N.B. Prossimamente darà alla luce, un volume dal titolo - I Fiori di untriste Poeta.

.

separatore

.



ODE AD ANDRIA


Andria, la cittadella turrita, e nobilissima, ardimentosa e fascista, guerriera ed italianissima, che ha dato la luce a scrittori e poeti
di buona rinomanza, a prelati illustri ed eroici ardimentosi soldati,, trova tra i suoi umili figli, il suo modesto cantore,
che in versi nobili e ritmati rievoca innalza la sua bellezza e la sua vetustà. Ecco in questi versi del giovane discepolo delle Muse,
balzare la bellezza del suo cielo e la grandezza delle sue geste:


T'amo, Andria d'amor, che tu la bella

Culla sei de' miei sogni alti e umili

La terra de' miei avi onesti, quella

Che a la gran Patria mai diè dei vili.

E mi raggi nel cuor come una stella,

E m'ispiri i sonetti più gentili.

T'amo per la tua Luce e la tua Storia,

Pe' figli tuoi, pionieri de la Gloria;

T'amo per le tue Geste e la tua Luce,

Pel Genio che ti guida in alto: il DUCE!...

Emanuele Scaringella


Emanuele Scaringella, (1) figlio di umili lavoratori andriesi, umile anch'egli in mezzo al popolo forte e tenace, si dedica alla poesia,
con sommo rispetto verso i suoi Maestri, e con amore ardente, certo di riuscire a collocare il suo amore in alto, per aspirare alla gloria
ed alla bellezza del Creatore.

Ben ha fatto il camerata Morgigni, ad ospitare nel numero di gennaio della sua «Idea» - una lirica di Emanuele Scaringella
« BRINDISI NATALIZIO » che io fra i primi, ho voluto additare all'ammirazione dei buoni e di quanti amano la sana e vera poesia
non bistrattata da male arti e da falsi profeti o strimpellatori da strapazzo.

Quest'umile giovane continuerà con vero intelletto di amore allo studio, per poter mantenere alto il suo nome e quello della sua dilettissima
città natale che ama per la gloria e la luce che emana e per avergli dato la prima ispirazione poetica.

Sursum corda!

Gino Spinelli de Santelena


(1) Nel mio volume in preparazione « Sette poeti e scrittori » - includerò un profilo per lo Scaringella, che mi sembra meritevole
di incoraggiamento e di simpatia. È dovere degli arrivati consigliare, segnalare ed aiutare coloro ce cercano, con lo studio e
la perseveranza, riuscire a mettersi in luce. -


Pubblicata su: «L’IDEA DI ANDRIA», Anno VI, Nr. 2, Andria, 15 marzo 1942



separatore



POETI ANDRIESI

EMANUELE SCARINGELLA


È un giovane che ha cominciato or non è molto, durante la sua permanenza in A.S. quale camicia nera, a scrivere pochi versi vibranti
di amor patrio.

Dimostra buone capacità e sopratutto buona volontà, sebbene non abbia una sufficiente cultura per affrontare con sicurezza la strada
che mena al Parnaso. Fa da sé, però, e riesce spesso a farsi leggere con piacere. Naturalmente i suoi lavori in versi difettano di accenti
e d'altro, ma poiché lo Scaringella ha desiderio di elevarsi, merita così tutta la nostra stima e simpatia. Studierà e saprà formarsi
una certa cultura per poter proseguire verso la sua meta.

E siamo sicuri che saprà riuscire.

Infatti in questa lirica natalizia, dimostra già qualche progresso nei confronti dei suoi scritti precedenti.

Lo S. non ha né fretta di arrivare, né ambizione. Scrive per se stesso, per la sua soddisfazione, per la sua gioia personale.

E scrive molto meglio di certi poetonzoli che si danno solo la briga di spezzettare la prosa in tanti righi più o meno lunghi da poter
poi chiamare <<poesia novecentista>> o <<poesia futurista>>. Certamente può convenire agli smidollati che di poesia non
ne capiscono un'acca o che della poesia non sentono l'armonia e la bellezza artistica.

Scaringella cammina pian piano per la sua strada, e bene operando potrà darci in appresso qualche lavoro meritevole di considerazione
e di apprezzamento.

Per ora segnaliamo con piacere questo giovane che s'incammina verso la sua riuscita.

Gino Spinelli De' Sant'Elena



Pubblicata su: «L’IDEA DI ANDRIA», Anno VI, Nr. 1, Andria – 1 gennaio 1942






CURRICULUM VITAE DI

EMANUELE SCARINGELLA (Esca Ringella).

.

Nato ad Andria (Bari), ove attualmente risiede in piazza Augusto Murri, 13/5.

Sempre grande passione e interesse ha suscitato nel suo animo giovanile la letteratura,
ed in particolare la poesia.
Ha studiato fin a quando i suoi genitori - defunti – potettero sostenerlo, ma poi ha steso
da se stesso la cultura, approfondendola ove maggiormente ha trovato l'alimento per il
suo spirito.
È stato socio di varie Accademie, tra le quali: — Accademia di Studi Superiori “Phoenix”
di Bari, con diploma di medaglia di Benemerenza. — All'Accademia Lett. Art. Scient. di
Treviso, in qualità di Accademico d’Onore e Benemerenza, con diploma di Medaglia
Accademica con Palme al merito in Oro.
- Accademia di Paestum, con diploma. Medaglia di Bronzo.
Attualmente, Accademico della Columbian Academy Saint Louis Missouri (USA) – Segretario
Redazionale di “Il Pungolo Verde” di Campobasso.
Ha pubblicato molti suoi lavori su varie riviste ed antologie.
Ha partecipato a vari concorsi di poesie, tra cui: - Concorso di poesia 1952 "Pensiero ed
Arte” Bari, meritandosi il Diploma d’Onore in Pergamena. Al Concorso di Poesia 20 agosto
1956 dell’Accademia di Saint Louis (USA), meritandosi il Lauro poetico. – Al Concorso di
Poesia del 30 luglio 1966, della stessa Accademia ha meritato il 3° premio con diploma e
Medaglia di Bronzo. – Al Concorso di poesia del Cenacolo ”Cesare Pavese” del 20 dicembre
1966, si è piazzato al 3° premio, meritandosi il grande diploma di Pergamena e grande
Medaglia di Bronzo.
Recentemente, al concorso di poesia, bandito dal Sodalizio Gl’Immortali d'Italia “Accademia
Amici della Sapienza” di Messina, con la poesia "Fratello Indiano", si è meritato il 2° premio
con la qualifica di “Principe della Sapienza" con diploma d'Onore e Distintivo — d'Oro.-

Andria, l5 agosto 1967.

separatore



È vietata la riproduzione e l'utilizzo anche parziale di testi e foto presenti in questo sito